Spesso si dice che si è innamorati quando all’improvviso tutte le canzoni hanno un senso. Secondo me è un po’ vero. Ma al di là di questo, c’è una cosa che mi affascina tantissimo della musica.

Mettiamo che uno a caso – diciamo Dave Grohl – scrive una canzone come Everlong. Dichiara comprensione assoluta, amore eterno; promette tanti per sempre; se la sua fonte di ispirazione è reale, magari in quel momento si sente davvero così.

Poi forse il tempo passa e Grohl si innamora di un’altra, fa nuove promesse, scrive nuove canzoni. Everlong rimane un conglomerato di cose con un oggetto passato. In un certo senso si sdoppia: la canzone scritta per lei, da una parte, e la sua versione “assolutizzata” dall’altra. E va bene.

Metti però che due persone, diciamo John e Jane, si innamorano anche grazie a Everlong, che si riconoscono in ogni suo verso. E stanno insieme tantissimo, magari per sempre. Quella diventa la loro canzone. Et voilà: Everlong torna a essere una canzone che descrive qualcosa di reale. Per Grohl è andata male, lui e l’oggetto di Everlong si sono lasciati – in un certo senso i valori assoluti di Grohl non si sono rivelati tali.

E invece per John e Jane Everlong dice davvero come stanno le cose e continua a dirlo. Per loro la storia di Everlong non finisce, loro si sono davvero trovati proprio come dice la canzone. Per loro succede quello che sperava Grohl e che invece a lui non è successo.

Ed ecco, meraviglia: le promesse e i desideri (poi disattesi) da qualcuno che li ha espressi in musica vengono realizzati da qualcun altro, anche grazie a quella musica.